Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Alex (del 24/05/2006 @ 07:54:35, in dBlog, linkato 1872 volte)
Salve a tutti, inizia con questo messaggio il mio Blog, che intende trattare di Società
e Umanità soprattutto, di storia e letterature, politica e arte, informatica e molte altre cose.
Alessandro Mazzoli
Di Alex (del 13/06/2006 @ 08:16:38, in Società, linkato 1239 volte)
Sono ormai certo che gli arroganti siano la prima causa dello sfacelo dell'Italia di oggi.
Di Alex (del 13/06/2006 @ 08:17:27, in Politica, linkato 1590 volte)
Ormai viaggio molto in autostrada per lavoro, e devo dire che sono convinto di alcune cose.
Primo che in Italia sia una delle scelte più pericolose per la propria vita imboccare una rampa indicata in verde,
secondo che forse l'idea di avere il limite di velocità a 150 Km/h non era poi così assurdo.
Quando mi capita di viaggiare in terza corsia, spesso ai 130 km/h un'auto si avvicina da tergo a 3 metri e lampeggia, allora per mantenere un'andatura decente mi tocca anche toccare i 160 km/h. L'andazzo evidenzia che i 150 sarebbero normali in terza corsia, salvo che anche quando sono ai 160 mi capita di trovare qualcuno che frena si avvicina e lampeggia.. quindi che fa i 180/200!!!
Allora, alziamo, ma poi ai 150 non devo neanche concepire che ci sia qualcuno che vuole passare e se lampeggia è scemo o pazzo perchè non può andare ai 151. Capita anche in tangenziale o su strade normali! ma se io vado al massimo della velocità consentita perchè c'è sempre qualche deficente che vuole passare?
Credo appartengano alla razza peggiore: gli italiani arroganti, ossia i fancazzisti più stupidi della terra.
Alziamo il limite, ma massacriamo (penalmente) quelli che lo superano.
Di Alex (del 01/07/2006 @ 11:09:34, in Società, linkato 1875 volte)
Vi sono persone che hanno un'energia pulita e ballano davvero credo che non sia solo il loro aspetto, ma anche dentro...
E hanno affetto sicuramente sugli uomini, forse su tutte le energie presenti in natura...
Di Alex (del 30/07/2006 @ 19:12:05, in Politica, linkato 1337 volte)
No c'è dubbio che in Italia queste due visioni abbiano delle peculiarità politiche. Tralsciando coloro che saltan da una parte all'altra solo per mantenere il potere, razza di trasformisti indegni di qualsisi pietà e rispetto.
Negli anni si è visto, pur con le differenze dei casi specifici:
La sinistra = rimanere legata a pensieri faraginosi, programmi colossali, parolai infiniti, belloni di turno, tantissimi bei porgetti ma con una fondamentale incapacità di portarli a termine nella realtà
sono insomma ancora avulsi dalla realtà e incapaci di intervenire con effetto.
Rimane però il fatto che a lungo termine sono i loroiprogrami che tengono conto democraticamente di tutti e non fanno solo il gioco di alcuni... sulla carta.
La Destra = meno parole, più fatti, grandi effetti visivi subito, ma conseguenze disastrose nel lungo termine; sanno ragionare in termini pratici, economici e politici, ma, almeno in Italia, da sempre fanno li gioco di alcuni e solo di quelli.
Spesso provengono dall'economia, professionisti e spesso "Venditori" ossia nel commercio e su questo richiamo una riflessione.
Di Alex (del 30/07/2006 @ 19:19:51, in Politica, linkato 1314 volte)
Provate, provate a ragionare rispetto al vostro lavoro, alla vostra vita...
Vi è mai capitato che un'esperienza vi abbia fatto rendere conto del fatto che ognuno di noi pian piano soffre di deformazioni professionali?
Chi più chi meno ragiona secondo quello che vive ogni santo giorno.
Per questo occorrono spesso delle situazioni (corsi, viaggi, rapporti umani, esperienze anche di vita) in cui uno esce e acquista più coscienza di sé stesso.
Il dover pensare a vendere è, di fatto, uno dei lavori più deformanti, in quanto stimola la persona ad adattarsi a tutti dei modelli che sono necessari per riuscire vincenti in quel campo.
Con questo intendo la vendita non solo del commerciante, ma anche del finanziere, dell'industriale, del venditore, del televenditore, del piazzista, del commesso, di chi procaccia la pubblicità etc. etc.
Al di là dei dovuti liveli di coinvolgimento diversificati, chi vende non può seguire l'istinto naturale, i desideri umani emotivi, la sincerità delle sue intenzioni, pena la sconfitta del mercato.
Ci si allena insomma ad essere tutto effetto subito, e ad avere l'istinto non per la conoscenza delle cose del mondo e della vita, ma per come venderle.
Chiaritemi adesso se qualcuno che abbia una deformazione professionale dl genere, o anche una qualsiasi, possa permettersi di decidere per più persone e su più campi di gestione sociale.
Senz'altro a seconda delle deformazione vrranno tralasciati alcuni campi considerati inutili o verranno modificati per dare luce agli altri, ad esempio vendere la cultura o guadagnare facendo del sociale.
Dal mio ultimo viaggio a Barcellona.
Ho visto molti palazzi, ma la sensazione è di una città che abbia relegato la sua storia nella zona del porto, nel quartiere "gotico", ad uso e consumo dei turisti, e per il resto abbia distrutto tutto il tessuto storico per realizzare questi palazzoni bruttissimi, emblematici dell'architettura dedita solo agli affari e al cemento di oggi.
Il tutto inglobando anche i pochi, bellissimi palazzi liberty del grande Gaudì.
Insomma l'emblema della città fata per guadagnare e costruire, ciò che tendono a diventare le nostre città oggi.
Di Alex (del 05/11/2006 @ 18:45:26, in Società, linkato 1354 volte)
Pensate, pensate a quando si diceva:
autunno... cadono le foglie, e su tutte le raffigurazioni di quella stagione, sui libri per bambini, sulle carte da parati, nelle riviste, autunno veniva raffigurato con le foglie a terra e le castagne, stessa cosa per l'estate con la spiga...
oppure l'inverno con la neve o la primavera con i fiori e le rondini.
Sembrano stupidaggini da bambini anni trenta, ma pensate al fatto che ora non è più così.
Da una sensazione di fasi naturali si è passati ad un ciclo prettamente economico: autunno, arrivano i saldi e la finanziaria; inverno, bolli da pagare, feste di natale e ultimo dell'anno; primavera, pasqua, tiro fuori lo scooter e la moto; estate, piscina e mutuo per fare le vacanze!
I ritmi naturali che scandivano lanostra vita e ci legavano alla realtà del nostro essere come animali nella natura sono sotituoiti da situazioni legate al lavoro, ai soldi e alle feste comandate che altro non sono se non feste del consumismo...
Mi chiedevo l'altro giorno, come mai mi piacessero tanto i prati pieni di erbette tutte diverse, ma che poi, nell'insieme, si risolvevano come sempre in una ammirabile armonia. D'accordo, la natura da sempre è maestra del bello, ma allora mi sono chiesto cosa accade nelle nostre città ora? Ed ecco che ho seguito questa riflessione: fino alla fine dell'ottocento in tutto il mondo non esistevano linee rette, ossia quelle che esistevano erano imprecise e gli uomini convivevano con costruzioni ed ambienti, oggetti e riproduzioni artistiche che non contenevano rette assolute dato che non avevano la capacità tecnica per realizzarle... Però, visto che la natura non possiede se non rarissimamente (minerali) linee rette specifiche, ecco che ho pensato che l'uomo viveva in ambienti e contesti che comunque ricordavano la natura per il loro essere imperfetti, non geometrici, dunque non razionali all'eccesso. Invece da almeno 100 anni noi viviamo in contesti razionali, geometrici, precisi, pieni di rette e angoli a 90 gradi... con case brutte e scarne in cui l'unico divertimento visivo è il movimento dei cubi e dei parallelepipedi, con effetti disastrosi sulla vivibilità degli ambienti, ma io mi chiedo: se è vero che ciò che vediamo ci influenza nel nostro sentire, come possiamo vivere bene oggi?! La curva, le rette imprecise, pensate ai massi squadrati che compongono gli deifici medioevali, che fascino portano con se, e io credo non solo sia per l'epoca cavalleresca e misteriosa che richiamano, non solo perchè sono levigati dalla storia, ma anche perchè si legano con naturale asperità alla naturalezza che è in noi. Eppoi provate ad osservare uno sgabello perso all'ikea e quello fatto dal nonno in soffitta, senz'altro sarà un po' sbilenco quest'ultimo, ma sapete qual'è il valore che lo rende più importante di qualsiasi realizzazione industriale? Il suo non essere perfetto, quindi il suo partecipare dell'imperfezione della vita, che in sé è sempre in movimento e rifiuta il geometrismo e la razionalità, e come tale il fatto che stimola in noi emozioni e sentimenti, non solo pensieri pratici e meccanici.
Di Alex (del 13/02/2007 @ 08:08:07, in Società, linkato 1386 volte)
Assurdo,
lo scontro prettamente politico che sta avvenendo contro questa legge sulle coppie di fatto tra Stato e Chiesa ha i contorni di una novella di Kafka..
I cattolici proprio come tali, non credo che potrebbero mai scegliere questo tipo di convivenza, per cui non corrono alcun rischio, i non cattolici, invece, la scelgono da anni, e lo stato è tenuto a prendere atto delle situazioni dei cittadini per eviscerarne la migliore gestione legislativa.
Non vedo quale sia il problema.
La Chiesa ha la coda di paglia credo, da anni ormai mi sento più cristiano e non solo che cattolico.
Il matrimonio cattolico ha acquistato tutte le caratteristiche di un rito per nulla spirituale, consumistico, capitalistico e totalmente ipocrita.
E' divenuto, a mio parere, molto più sobrio, interessante, emotivo ed in grado di fare sentire la vicinanza dei duo nuovi coniugi, il matrimonio civile, forse proprio per la situazione scarna, sobria e un po' avvilente che propone.
Certo, nulla vieta ad una istituzione importante come la Chiesa cattolica di valorizzare le scelte del suo credo; inoltre spesso si è cercato di tornare ad una spiritualità più vera e ad una vita più intensa, senza tutte le sovrastrutture borghesi, consumistiche.
Però credo che alla fine, sarà per i metodi, sarà per i modi, si sia riuscito solo ad assecondare i peggiori atteggiamenti borghesi, gretti e senza sentimenti veri.
credo invece, fermamente, che il messaggio de Vangelo fosse molto più intenso e rivoluzionario, che l'amore fosse ciò che doveva, da allora in poi, vincere in ogni scelta di vita.
Non le strutture, non le ragioni di stato, non le regole settarie, non le deformazioni di chi è in un ruolo di potere, ma l'amore spurio, profondo, pulito, che rispetta ciò che è sacro: la natura, gli esseri viventi, gli altri uomini per come sono.
Siamo molto lontani da quello, MOLTO.
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