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Pensieri
Di Alex (del 06/02/2012 @ 19:48:33, in Società, linkato 1353 volte)
Chiarisco subito: non credo più in un Dio esterno dall'uomo, da anni, ed evito di metterlo nei discorsi in quanto, per me, quindi rispettando i punti di vista diversi in ogni caso, la ricerca umana dell'esperienza della vita è già di per sé una ricerca del divino che è in noi. Riconoscere la crescita di un uomo o una donna che compiono una scelta di vita è, per me, rispettare e riconoscere l'aspetto divino che è in ognuno di noi. Io oramai punto decisamente verso una visione quasi panteista (ma non di divinità diverse), ossia credo che ogni cosa sia manifestazione del divino, ma evito di individuarlo con aggettivi o sovrastrutture storiche, io individuo in un sola azione la mia ricerca spirituale (come spiegherò nel mio saggio di prossima uscita): RISPETTO (da re-spicio, quindi anche CONTEMPLO con spirito ZEN) ciò che è nella sua natura primaria, vivo come SACRO ciò che non mi appartiene e che non posso giudicare, quindi gli altri uomini, gli altri esseri viventi, la natura e le sua leggi, tutti sullo stesso piano, nessuna falsa piramide di progresso di potere... Sono infine daccordo sugli ultimi concetti che esprimi: di certo vi sono poteri che subdolamente sovvertono lo spirito di pace e carità, di rispetto e crescita della coscienza critica. Con ciò direi che mi sta bene dire questo: il senso della vita va cercato in noi stessi, e facendolo senza preclusioni e pregiudizi, con pazienza e rispetto senz'altro verremo in contatto con il divino che è in noi, però io credo si debba partire dall'uomo, non da Dio, dal basso non dall'alto, e non trovo differenze, avendole vissute un po' tutte, tra le religioni occidentali e le filosofie orientali: entrambe credono in una essenza spirituale superiore e mirano ad una evoluzione verso la pace e l'amore dell'uomo e del suo rapporto con il creato; tutto ciò che si dice in contrario è detto per fini di potere ed è sostanzialemente falso.