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Far sbocciare il papā che č dentro di noi.
Di Alex (del 17/03/2021 @ 21:13:06, in Mediazione, linkato 919 volte)

Padre E Figlio, Bambino, Padre, Famiglia, FiglioFar sbocciare il papà che è dentro di noi.

Intervista con Alessandro Mazzoli, facilitatore e mediatore.

Alessandro Mazzoli ha di recente tenuto alcuni incontri (necessariamente online), nell’ambito dei Laboratori Famiglia del Comune di Parma, gestiti dall’Associazione Liberamente. In quest’intervista, ci spiega il senso dell’iniziativa, fornendo spunti di ispirazione per i neo-papà e i papà in attesa.

Perché un percorso per i papà?

Durante la gestazione, il parto e i primi mesi del bambino, tutta l’attenzione è rivolta verso le mamme, mentre esistono meno spazi e percorsi dedicati ai papà. Un tempo era normale, perché la divisione dei ruoli era netta ed i padri non si occupavano dei figli piccoli, non partecipavano nemmeno alla gravidanza, al parto. Oggi, invece, è diverso. Molti papà si sentono partecipi e desiderano giocare un ruolo attivo, solo che spesso si trovano ad affrontare da soli una grande complessità, emotiva ed organizzativa, anche in relazione con la mamma del bambino. Succede sia agli uomini, sia alla componente “che non partorisce” delle coppie dello stesso sesso. Gli uomini, del resto, sono talvolta meno inclini all’espressione dei propri vissuti e traggono notevole beneficio sia dalla condivisione, sia dall’esplicitazione di ciò che possono fare per apportare forza e armonia alla nuova configurazione familiare.

Qual è il compito del facilitatore in questi percorsi?

Il facilitatore introduce gli argomenti, favorisce la comunicazione, gli scambi, fa emergere vissuti, apporta sia competenze “ufficiali” che proprie esperienze, come nel mio caso (ho 52 anni e due figlie, una di quattro anni e una di un anno e mezzo).

Quali possono essere le situazioni “complesse” che i nuovi babbi si possono trovare ad affrontare?

Prima di tutto, la loro stessa tempesta emotiva, fatta di nuove sensazioni di tenerezza, ma anche di insicurezza per la nuova responsabilità e spesso di senso di esclusione da ciò che succede, di sottovalutazione del proprio ruolo fondamentale.

Il tutto in un contesto in forte cambiamento: cambia il modo di relazionarsi con la propria compagna tutta presa dal bambino e dai suoi stessi turbamenti, che manifesta nuovi bisogni ed è sottoposta ad una forte pressione di crescita, da “ragazza” a donna e mamma. Cambia anche il rapporto con i genitori e i suoceri: abbiamo bisogno di loro, desiderano “esserci”, e occorre costruire nuovi modi per interagire serenamente.

Da dove si comincia?

E’ la mamma a offrire al papà il Filo di Teseo per entrare nella nuova relazione con lei e il bambino, ma è opportuno che il papà impari a usare e dosare sia la propria parte femminile (sviluppando accoglienza e empatia), sia quella maschile (offrendo sicurezza, chiarezza, protezione). E’ un lavoro complesso, ma se svolto serenamente, con consapevolezza, può essere molto valorizzante.

E il covid?

Il papà, ad esempio, non può attualmente partecipare al parto … ma non importa, ci sono da subito tante occasioni per condividere esperienze ed emozioni. E a volte i nonni, per stare in sicurezza, non possono essere d’aiuto, e occorre impegnarsi per evitare che la neomamma si senta travolta dalla nuova situazione.

Ci saranno altri incontri, altre opportunità per avere accesso a questi percorsi per babbi?

Sono previsti vari incontri del “Percorso nascita“ del Comune di Parma, anche per coppie.

Inoltre sono attivi i laboratori famiglia ove sono previsti dei cerchi per i papà.

Nel caso poi di situazioni che necessitino di interventi di professionisti è possibile attivare un percorso presso il centro delle famiglie o presso i centri di mediazione sul territorio.

Parma, 16 marzo 2021

Ilaria Mazzoli