Nel nuovo lavoro che sto svolgendo sto girando l'Italia e ho confermato alcune idee che avevo e ho percepito altre cose.
Innanzitutto è ancora ben presente una certa differenza tra le varie aree della penisola.
Ho notato che in Sicilia le persone sono molto presenti a sè stesse, sono moto disponibili a dare informazioni, ti sentono come uno di loro, del popolo e quindi tra simili ci si aiuta. Hanno una grande personalità spesso e, ho notato con piacere, in Sicilia molti giovani hanno un'attività.
Credo che i rapporti tra le persone siano più intensi che da noi al nord, per questo motivo c'è un'istintiva attenzione alle persone.
Diverso l'atteggiamento a Torino, dove ho scoperto una città bella sia nel centro, ricca di natura, con i tre fiumi e Superga a cui si arriva anche con una passeggiata, sia in periferia. Le zone attorno da Vercelli ad Asti sono colline vairgate e picevoli. Bellissimi i monti, le Alpi, che si vedono dalla città. I torinesi sono piuttosto frettolosi, ma non come i milanesi, mi è sembrato di cogliere però una tendenza della città alla semplicità, a situazioni non ecclatanti, diciamo ad una situazione che può essere richiamata da un buon jazz o uno swing.
A Bari ho apprezzato molto la dimensione cittadina con tutti fuori nei parchi, le focacce, e una certa dimestichezza al rapporto umano.
Pesaro ha tutta l'anima romagnola, cordiale e diretta.
In Toscana si mescolano un po' le anime italiane, un certa socevolezza, una dose di individualismo, un pizzico di nervosismo derivato dal logorio della vita moderna il tutto in una cornice paesaggistica sempre bella, anche se anche lì molto rovinata da costruzioni stupide ed insensate tuitto cemento e nulla stile.
Verona è una città di per sè romantica e molto affascinante, forse coinvolto dall'atmosfera mi sono sembrati affettuosi e romantici anche gli abitanti.
Bologna è sempre un piacere, la disponibilità emiliana unita alla tranquillità e al piacere dello stare insieme discorrendo, humus per i tanti pub, assieme ai colli e alla parlata bolognese divertente e simatica, rendono il Bolognese un bel posto dove stare.
Milano e il milanese invero sono molto controversi nella mia esperienza. Il centro di Milano è bello, coi viali larghi ed ariosi e i palazzi decorati, pulsante di vita e in grado di trsamettere la sensazione di essere senz'altro in una città a contatto con il Mondo; la periferia e l'entroterra milanese però sono quanto di più abbrutente si possa vedere, credo sia pure peggio delle situazioni disastrate delle città del terzo mondo: la precezione è di essere incastrati in un labirinto di cemento, infrastrutture, macchine, smog e attività lavorativa che non lascia spazio all'uomo, ai sentimenti, alla natura, fredda e macinante. Solo il cielo si salva, ma è ben poca cosa quando si precepisce ben poco della natura; migliaia di persone asserragliate in una cittadella di cemento e ferro, in cui le personalità si disperdono nella folla e in una vita frenetica e sena attenzione al sé e a ciò che ci circonda; diversamente dall'italiano della sicilia quello milanese può essere preso di mira da un bazooka senza che se ne accorga, mentre continua a telefonare al suo cellulare sbattendosene del suo tono e volume di voce tale da disturbare tutte le persone attorno.
Mentre a Palermo la sensazione guidando è che tutto si giochi sui rapporti di forza istintivi, ma con un certo rispetto delle motivazioni altrui
a Milano la tendenza è a percepire grande presuntuosità di alcuni a scapito di un appiattimento della maggior parte.
Mah..., questa povera ma bella Italia.
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